La Chiesa fu fondata da Frate Pietro della comunità spagnola dei Carmelitani Scalzi, attorno al 1602, sul pezzo di giardino in terrapieno acquistato sui confini del Palazzo del Duca di Nocera; il corpo di fabbrica presenta l’annesso Monastero, che si estende alle sue spalle nella quota alta del quartiere Stella, di fianco al Museo Archeologico Nazionale, al di sopra al piccolo Borgo delle Cavaiole. Costruita nel decennio 1602-1612 per mano di Gian Giacomo di Conforto, medesimo autore del disegno della vicina Chiesa di Sant’Agostino, venne affidata all’ufficio di culto dei Padri di Santa Teresa solo nel 1652. Per la realizzazione della mastodontica facciata, venne appuntato un primo progetto non su carta, ma sul pavimento stesso della Chiesa. Nel 1640, l’architetto Cosimo Fanzago fu ingaggiato per la costruzione della Cappella di Santa Teresa d’Avila, per la modifica della facciata (messa in opera dal muratore Schiavio), delle scale e di qualche elemento interno. L’ingresso è anticipato dalla scala a doppio rampante, grazie alla quale si arriva al portale d’ingresso, affiancato dalle statue di Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce. L’interno è a croce latina, con navata unica e cappelle laterali. Nella terza cappella di destra sono conservati affreschi di Giovan Bernardo Azzolino, mentre nella seconda a sinistra quelli di Battistello Caracciolo raffiguranti Storie dell’Ordine Carmelitano, eseguiti tra il 1616 e il 1620. Nel transetto, invece, troviamo due tele di Giacomo del Po con la "Fuga dall’Egitto" e San Giovanni della Croce alla Battaglia di Praga (1708). Nella Cappella di San Giuseppe, Fabrizio Santafede eseguì San Giuseppe e Gesù Bambino, mentre nell’abside sono conservati due dipinti di Paolo De Matteis raffiguranti la Madonna del Carmine che dà lo scapolare a San Simone Stock, e Santa Teresa che scrive la sua regola. In sagrestia è conservato un dipinto di Luca Giordano con "L’estasi di Santa Caterina". L’altare maggiore è opera di Giuseppe Sanmartino, realizzato tra il 1748 e il 1748, proveniente dalla Chiesa del Divino Amore. L’altare precedente, di Dionisio Lazzari (1672), presenta anche due porte laterali (1691) e un ciborio più recente (1772), tutti realizzati con pietre policromo e bronzo dorato; per la sua bellezza e preziosità, dal 1808 arricchisce la Cappella Reale del Palazzo Reale di Napoli. Alla sinistra dell’abside, si apre la Cappella di Santa Teresa, presentando decorazioni in marmo commesso, sculture in stucco e due dipinti di Ippolito Borghese; all’interno, è conservata anche una statua di Santa Teresa, in argento, realizzata nel 1798 come copia di quella esistente nella Chiesa di Santa Teresa a Chiaia.
Fonte: "storiacity.it - napoligrafia.it"
Fonte immagine: "mapio.net"