La Chiesa di Santa Teresa a Chiaia fu fondata nel 1625 grazie al lascito del nobile Rutilio Collasino; pochi decenni dopo, venne demolita e ricostruita grazie alle donazioni di napoletani, tra cui la nobildonna Isabella Mastrogiudice ed i Viceré De Guevara e De Bracamonte, su progetto di Cosimo Fanzago. La facciata originale in piperno e muratura fu decorata con stucchi dopo il terremoto del 1688. Il tempio, in origine, era intitolato a Santa Teresa Plaggie, con evidente richiamo al luogo in cui fu costruito, all'epoca molto più vicino al mare di quanto non lo sia oggi. La Chiesa è una bellissima testimonianza barocca ed è stata realizzata su un livello superiore rispetto a quello stradale. L'ingresso è costituito da un portale completamente in bronzo ed è affiancato da due nicchie con all'interno statue di santi, sormontate da medaglioni; la facciata, con una ricca decorazione in stucco, si articola in tre livelli: nel secondo e nel terzo sono presenti snelli pinnacoli. L'interno, a croce greca con cupola, è caratterizzato dalle opere di Luca Giordano: sopra l'ingresso, “Santa Teresa si confessa a San Pietro d'Alcàntara”; sull'altare destro, “Il Riposo nella fuga in Egitto”; sull'altare sinistro, “San Gioacchino e Sant'Anna che istruisce Maria”. Sull'altare maggiore si trova la statua di Santa Teresa su disegno di Cosimo Fanzago (XVII secolo); nella cappella a destra dell'abside, “La Madonna del Carmine dà lo scapolare a San Simone Stok”, di Giacomo Farelli (XVII secolo); nel coro, trova posto la Croce dipinta da Andrea Vaccaro (XVII secolo).
Fonte: "campaniacrbc.it"
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