Costruita nel 1627 nella centralissima piazza Dante, cuore storico di Napoli, la Chiesa faceva parte del complesso conventuale fondato dai Padri Scolopi (1625-1808), ordine religioso d'origine milanese che nella città partenopea s'insediarono per opera di un certo Pallamolla anche sulle alture dei Quartieri Spagnoli; a loro succedettero i Barnabiti (1821-ad oggi). Il Convento, già adibito a collegio, accolse l’Istituto Principe di Napoli per giovani ciechi, opera fondata da Domenico Martuscelli nel 1873. La Chiesa di Caravaggio, composta da un’unica navata e avente forma ellittica, fu rifatta da G.B. Nauclerio a partire dal 1724. Al suo interno, troviamo diverse opere che ne arricchiscono il valore storico-culturale: sull’altare maggiore vediamo il dipinto "la Nascita di Maria" (1806), opera di Gaetano Gigante, dal quale in origine prese il nome l’edificio religioso; nelle tre cappelle alla destra dell’altare, possiamo ammirare il dipinto di San Giuseppe, del maestro Francesco Solimena, la “Madonna della Provvidenza” del XVIII secolo (alla quale sono devoti i Barnabiti), e la “Deposizione dalla Croce”, di Domenico Antonio Vaccaro. Nelle tre cappelle di sinistra, invece, sono conservati: il dipinto di Sant'Antonio Zaccaria (1890), di Luigi Scorrano; la tomba di San Francesco Saverio Maria Bianchi (Barnabita detto l’Apostolo di Napoli); una statua della Madonna Addolorata e il dipinto raffigurante “L'apparizione della Vergine alla contadina del paese di Caravaggio”, da cui prende attualmente il nome la Chiesa. La cripta custodisce i resti della famiglia di San Giuseppe Calasanzio, padre fondatore dell'Ordine degli Scolopi.
Fonte: "barnabiticentrosud.it"
Fonte immagine: "napoligrafia.it"