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Chiesa di Santa Maria delle Grazie

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Descrizione

La piccola Chiesa di Santa Maria delle Grazie, sorta sui resti dell’antica Cappella di San Nicola di Bari per volere di Ferdinando II di Borbone, è sita a ridosso della Via Appia in posizione tale da connettere la spazialità del polo religioso (piazza Parrocchia) con quella del polo amministrativo (piazza Municipio). La facciata esterna, ispirata alle forme dell’architettura classica e rivolta ad Est, è caratterizzata da due campanili sulle cui superfici, trattate a bugne, all’atto della inaugurazione furono apposte due lastre di marmo con dediche; inoltre, su di un alto basamento in tufo, si ergono quattro lesene con capitelli dorici e con relativa trabeazione, il tutto sormontato da un timpano triangolare. L’impianto interno è a navata unica, a tre campate scandite da pilastri che reggono una volta a botte, con pennacchi in corrispondenza delle aperture. Le tre campate sono contraddistinte dalla presenza di lesene con capitelli compositi dipinti in oro, che reggono la trabeazione che scorre lungo tutta la navata. Nella prima campata in alto c’è il coro, un tempo più ampio, riservato alle ragazze orfane ospiti dell’attiguo Istituto. Ai lati dell’ingresso si notano due acquasantiere in marmo, a forma di conchiglia (emblema delle opere vanvitelliane). Nella seconda campata si aprono due cappelle voltate a botte: in quella di sinistra, al di sopra di un piccolo altare in marmo, è collocata una tela, opera del Maldarelli datata 1851, raffigurante “Santa Teresa d’Avila” inginocchiata nella sua cella, intenta a pregare davanti ad un crocefisso; ai piedi della Santa uno scanno, con un teschio sopra ed un frustino. In quella di destra, sopra l’altare, un’altra tela del Maldarelli, anch’essa datata 1851, il cui soggetto è “San Luigi dei Francesi”; ai piedi dell’altare è stata posta, da un decennio circa, una statua di Gesù morto, appartenuta alla cappella gentilizia della Baronessa Petitto e donata da quest’ultima all’Istituto, in seguito all’abbattimento del suo palazzo. In corrispondenza della terza campata, nelle due cappelle laterali anch’esse voltate a botte, sono stati ricavati due livelli; i risultanti ambienti, riservati alle Suore, sono schermati da griglie in ghisa lavorate. Una lunga balaustra in marmo delimita la zona presbiteriale nel cui centro è l’altare maggiore in marmi policromi; su quest’ultimo, una tela sempre del Maldarelli, racchiusa tra due lesene sorreggenti un timpano: raffigura una “Madonna delle Grazie” che regge il Bambino Gesù, nel lato inferiore sinistro un angioletto che regge un giglio e, quasi in penombra alle spalle della Madonna, un gruppo di angioletti. Giova notare che questa tela è diversa dalla “Madonna delle Grazie” che si trova nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli, sopra l’altare del Gesù morto.
Fonte: "prolocosannicolalastrada.org"
Fonte immagine: "panoramio.com"

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