Alla fine del XVI secolo, sulla strada litoranea che collega Pozzuoli con Napoli, appena fuori dalla cinta urbana, nelle vicinanze della “Porta Maggiore” o “Porta Napoli”, si trovava il Convento dei Domenicani di San Pietro Martire a Napoli. La presenza del Convento risale al 1509, anno della sua fondazione nei pressi della preesistente Chiesa di San Leonardo, poi intitolata a Gesù e Maria. ll 15 agosto 1584 fu costituita in essa la Confraternita laicale del Santissimo Rosario. L’edificio di culto fu ampliato nella seconda metà del Settecento e arricchito di pregevoli altari marmorei, di pavimenti maiolicati e di decorazioni a stucco. Nel 1847, il Rettore Isidoro Di Costanzo introdusse il culto a San Vincenzo Ferrer confessore che, col tempo, sostituì quello a Gesù e Maria. A ricordo di tale introduzione, il predetto canonico fece realizzare, nel 1852, un bellissimo trittico maiolicato, sistemato sulla parete esterna su corso Matteotti. Il trittico raffigura: al centro, “La Crocifissione”; a destra, “L'Apoteosi di San Vincenzo Ferrer” su una veduta di Pozzuoli; a sinistra, “La Madonna del Rosario”, a ricordo della cinquecentesca Confraternita. La Chiesa fu elevata a Parrocchia il 5 agosto 1949, col titolo del Santissimo Rosario e San Vincenzo Ferrer. È l'unica, dopo quella di San Raffaele Arcangelo, che conserva quasi intatte le originarie linee del restauro barocco. Oltre all'altare maggiore, sormontato da un discreto quadro di un ignoto del ‘700, raffigurante “La Vergine col Bambino, San Vincenzo Ferrer e San Vito”, e quello in fondo a sinistra con la bellissima tela rappresentante “La Vergine del Rosario” (autore ignoto, XVII secolo), si ammirano, nelle quattro cappelle laterali, dei magnifici pavimenti in maiolica e dei graziosi altari policromi del tardo Settecento. Nella prima cappella a sinistra di chi entra, c'è un bel dipinto su legno di Giacinto Diano, raffigurante “La vocazione di San Pietro”. La zona in cui insiste il complesso religioso era anche nota con l'appellativo di “Bucciada” (luogo dove si ammazzavano le vaccine; da bucciere, ossia mercante di bestie) per l'esistenza del macello comunale.
Fonte: "infocampiflegrei.it"
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