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Chiesa di San Felice in Princis

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Descrizione

La Chiesa è dedicata al culto di San Felice, Santo Patrono della città di Pomigliano d’Arco, vissuto tra il III ed il IV secolo. Secondo alcuni studi, la primaria Chiesa di San Felice era stata eretta, all’interno delle antiche mura, nel rione detto “Spedale”, primo nucleo di Pomigliano. In seguito, essa fu abbandonata e il culto del Santo, negli ultimi anni del XV secolo, fu trasferito nell’attuale tempio, consacrato all’epoca San Paolino, Vescovo di Nola nel V secolo. Questa scelta fu dettata non solo da motivi pratici (lo stato di rovina e la decadenza dell’edificio sacro), ma anche da motivazioni spirituali, in quanto San Felice e San Paolino sono indissolubilmente legati sul piano della fede: il Vescovo di Nola fu condotto alla conversione e sulla via della santità dall’irremovibile e salda religiosità di Felice, che consacrò la sua vita a Cristo sin dall’adolescenza. L’appellativo “in Pincis”, però, non è stato tramandato da San Paolino, ma è documentato soltanto dal IX secolo (molteplici sono le etimologie a riguardo). Nel corso dei secoli, la Chiesa ha subìto rifacimenti e ristrutturazioni ben visibili nelle diverse stratificazioni architettoniche. La facciata attuale, in stile romanico, con tetto a spiovente, fu realizzata a partire dal 1876 e nuovamente rifatta nel 1932; divisa in due ordini, presenta in alto una bifora rifinita in stucco e sul tetto una croce stilizzata in ferro. Il campanile del XV secolo, in tufo e in pietra locale, è suddiviso in quattro ordini rastremati. Il portale d’ingresso, in marmo bianco decorato a dentelli, è sormontato da una lunetta semisferica affrescata con l’immagine del Buon Pastore; la porta, a quattro battenti, è in legno. L’impianto della Chiesa è a croce latina, con tre navate, ciascuna con tre cappelle intercomunicanti disposte su ogni lato. Tutto l’interno è in stile barocco, adorno di stucchi bianchi risalenti alla ristrutturazione settecentesca. La navata centrale è coperta da una volta a botte con un affresco del 1932, opera di Luigi Tagliatatela, raffigurante la “Liberazione di San Felice dal carcere”. Alle pareti di fondo sono addossati due pregevoli altari in marmo intarsiati e policromi, del Settecento, che anticamente formavano le due cappelle della crociera. Sono sovrastati da due tele: quella di destra rappresenta “L’Adorazione dei Magi”, di scuola napoletana; quella di sinistra “L’Immacolata Concezione”. Prezioso il pulpito ligneo, della prima metà dell’Ottocento.
Fonte: "fondoambiente.it"
Fonte immagine: "ekklesiaweb.net"

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