La Chiesa di San Canio designa le vicende di un edificio religioso che ha subìto, nel corso dei secoli, numerose ricostruzioni e spostamenti per quanto attiene al sito di riedificazione. Ad ogni modo, in linea ad una consuetudine del tempo, all'interno del perimetro delle mura del “castrum” di Calitri, già nell'VIII secolo si trovava una Cappella dedicata ai protomartiri Cosma e Damiano. Secondo la tradizione, nel 799, lungo il tragitto che avrebbe dovuto portare i resti mortali di San Canio da Atella ad Acerenza, mentre il corteo funebre stava attraversando Calitri, le campane delle chiese iniziarono a suonare da sole. Tale evento fu interpretato come “miracoloso” ed il Santo divenne Patrono di Calitri: nell'avanti citata Cappella, si conservò la falange di una delle sue dita, in un medaglione custodito nell'attuale tempio. Occorre arrivare alla seconda parte del XV secolo per aver notizia di una Chiesa di San Canio, esistente nei pressi del Monastero delle Suore Benedettine, dove oggi (2016) insiste piazza della Repubblica. Al 1547 risalirebbe la ricostruzione dell’edificio religioso, effettuata con fondi della Municipalità. Il disastroso terremoto del 1694 arrecò gravi danni alla struttura, richiedendo una nuova ricostruzione che terminò solo nel 1747. Essa non ebbe vita facile, visto che il terreno su cui venne realizzata era franoso, tanto che si resero necessari dei lavori per restituirla al culto dei fedeli nel 1840. Si trattò di una soluzione tampone, visto che ulteriori interventi furono vanificati da scosse sismiche e dall'intensificarsi del movimento franoso, che resero pericolante l'edificio religioso, poi demolito nel 1883. A tal punto, la logica impose la scelta di un nuovo sito per l'edificazione di una grande Chiesa, anche perché l'allora Parrocchia dell'Annunziata aveva dimensioni troppo limitate. Nel 1921, si scelse il Largo Croce, prima realizzando una struttura provvisoria (1924), poi realizzando una struttura minore, ad una navata (1930), che venne allargata successivamente a tre navate (1965). Il terremoto del 23 novembre 1980 disastrò la struttura, che dovette essere ricostruita, affiancandole un notevole campanile. L'inaugurazione avvenne nel 1993. All'interno, si segnalano l'altare maggiore in marmo intarsiato del XVIII secolo ed i 2 altari collocati nelle navate laterali, provenienti dalla Chiesa demolita nel 1883: quello di sinistra ospita una statua del Sacro Cuore, quella di destra la statua lignea a mezzobusto del patrono San Canio, che ripete un modello iconografico molto in voga sia nella capitale che nelle province del Regno di Napoli, all'inizio del '700. Sulle pareti si ammirano dei preziosi dipinti del XVIII secolo: “L'Apoteosi” o “Cascata di San Canio” (vano retroaltare); la “Presentazione del Tempio” e “L’Assunta” (navata destra); la “Madonna col Bambin Gesù” e “L'Adorazione del Santissimo Sacramento” (navata sinistra).
Fonte: "irpinia.info"
Fonte immagine: "worldmapz.com"