È la Chiesa di Santa Maria Maddalena delle Convertite Spagnole, oppure, più semplicemente, della Maddalenella, nel fitto edilizio dei Quartieri Spagnoli. Trae l’origine del suo nome dall’annesso Conservatorio di Convertite Spagnole, eretto nei primissimi anni del XVII secolo, allorquando Donna Isabella della Ripa iniziò ad accogliere alcune donne convertite di nazionalità spagnola. La facciata del tempio è di stile puramente tardo barocco, aperta nel secondo ordine da una finestra enorme, balaustrata ed ornata da graziosi stucchi. La fabbrica è a navata unica, divisa in tre settori differenti di cui, quello centrale, ospita due altari nello spazio dominato dalla cupola, mentre il settore che lo segue precede la zona absidale che si presenta in forma semicircolare; da quest'ultima, mancherebbero decorazioni barocche di gusto settecentesco, sostituite da altri pezzi durante un aggravato tentativo di restauro nell’Ottocento. Un altro lavoro di rifacimento aggressivo è ricordato da una lapide affissa all’ingresso dell’edificio, grazie alla quale si fa cenno che nel 1889 si è proceduto alla rimozione della cantoria e del bellissimo pulpito. Nel 1894 vennero aggiunti, giusto al centro della navata, i due altari di manifattura di quella stessa epoca, con le cornici e le cone all’interno delle quali furono inseriti, a destra, i dipinti del 1886 firmati Ferdinando Marcelli, uno dei membri della Congregazione Agostiniana che in quegli anni governava la Chiesa; il quadro raffigura, a destra, il Battesimo di Sant’Agostino e, a sinistra, Sant’Ambrogio coi Santi Agostino e Monica. Si aggiunge che a sinistra, in una splendida nicchia misurata, sta la statua di legno graziosamente barocca, ritraente la Madonna della Cintola, di Francesco Citarelli. Sempre di Ferdinando Marcelli è il quadro che ritrae San Nicola da Tolentino, che celebra messa per le anime del Purgatorio, sistemato a destra dell’altare di destra. Nella zona absidale, si trovano altri dipinti: il “Battesimo di Cristo” e la “Madonna del Rosario”, di scuola napoletana, attribuiti fino al 1994 alla tradizione di Luca Giordano nella persona di Nicola Russo, tra l’altro il firmatario medesimo degli affreschi eseguiti nello spazio della cupola, poi rimossi nel 1962; il “Crocifisso con la Maddalena”, di pittore ignoto e seconda metà del XVII secolo, assai ridipinto, al centro dell’area presbiterale. Infine, la lapide che sta a destra dell’ingresso ricorda Suor Angela di San Giuseppe, nata Anna Sevaglios, nazionalizzata spagnola ma nativa in quel di Messina, a lungo vissuta presso il Monastero delle Convertite nonché sua benefattrice.
Fonte: "Napoli sacra"
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