La Chiesa della Nunziatella (o Santissima Annunziata) venne costruita nel 1588, grazie all’interessamento di Anna Mendoza Marchesa della Valle, che la donò ai Gesuiti. Quasi 200 anni dopo, nel 1736, subì un radicale restauro da parte dell’Architetto Ferdinando Sanfelice, che cancellò ogni traccia della struttura originaria. Ciò che si nota oggi è una decorazione tipicamente settecentesca, tra Barocco e Rococò. L’unica tela cinquecentesca è conservata all’interno della sacrestìa, e rappresenta il tema dell’Annunciazione. Come ogni Chiesa che sorgeva dopo il Concilio di Trento (in cui si stabilì che i luoghi di culto dovevano essere ad unica navata, per far concentrare il fedele verso l’altare), presenta un’unica navata con cappelle laterali coperte da volte a botte, il tutto decorato con marmi policromi e decorazioni in bronzo. L’altare, riccamente sfarzoso e decorato con angioletti in marmo, è opera di Giuseppe Sanmartino, l’autore della scultura “Il Cristo Velato” della Cappella Sansevero. Nel 1773, quando i Gesuiti vennero cacciati dal regno da Ferdinando I di Borbone, il complesso venne affidato ai Padri Somaschi, con il compito di costituire un collegio per i figli dei Cavalieri dell’Ordine di Malta. Già l’anno dopo, però, il Re riprese il controllo della struttura (i Somaschi si trasferirono presso la Chiesa del Gesù Vecchio) e la destinò a sede del “Real Collegio Militare”, preludio alla fondazione, nel 1787, della storica Scuola Militare “Nunziatella”. Da quel momento, la Chiesa, dedicata alla Vergine Annunziata e chiamata dal popolo “Annunziatella”, o “Nunziatella” per distinguerla dalla Basilica della Santissima Annunziata Maggiore, venne utilizzata come cappella dell’Accademia (a cui diede anche il nome). Tra le tante tradizioni degli studenti della Scuola Militare, esiste ancora oggi l’usanza di scrivere i propri nomi su pareti e marmi, tradizione che rappresenta un documento a cielo aperto visibile a tutti.
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