La costruzione della primitiva Chiesa dei Santi Apostoli risale al V secolo d.C., per volontà del Vescovo Sotero. Nel 1574, i Teatini (ordine religioso di chierici regolari fondato da San Gaetano da Thiene) ottennero la struttura dai Caracciolo di Vico e nel 1610 iniziarono la costruzione dell'attuale fabbrica, su progetto dell'Architetto teatino Francesco Grimaldi. A seguito della morte del Grimaldi, i lavori continuarono sotto la direzione di Bartolomeo Picchiatti, Giovan Giacomo di Conforto, Agostino Pepe e Pietro di Marino. La facciata non spicca per il proprio splendore, ma assume i connotati di una vera e propria porta dimensionale, un varco verso un altro, inatteso mondo. È una splendida Chiesa barocca con pianta a croce latina, a navata unica con quattro cappelle per lato intercomunicanti tra loro. Ai lati del transetto vi sono due altari gemelli, dell’Immacolata e dell’Annunziata; quest’ultimo, a sinistra, in marmo bianco e disegnato da Francesco Borromini. La copertura della navata è a botte, affrescata da Giovanni Lanfranco con le storie dei Martiri dei Santi Tommaso, Bartolomeo, Matteo, Giovan Battista e le storie degli Apostoli. All'incrocio tra la navata ed il transetto, vi è la maestosa cupola ricca di stucchi e altorilievi, opera di Giovan Battista d'Adamo su disegno di Dionisio Lazzari, ed un affresco raffigurante il “Paradiso”, di Giovan Battista Benaschi. Negli archi delle otto cappelle sono inserite sedici tele di Francesco Solimena, mentre nelle cappelle laterali si trovano dipinti di vari artisti come Nicola Malinconico, Paolo De Matteis, Francesco De Mura, Agostino Beltrano e la tomba di Vincenzo Ippolito, opera di Giuseppe Sanmartino. La controfacciata è mirabilmente affrescata con la scena della Piscina dei Probati, opera del pittore Giovanni Lanfranco. La sagrestìa fu realizzata nel 1626 e successivamente restaurata da Ferdinando Sanfelice. Al suo interno sono conservati alcuni affreschi di Nicola Malinconico, raffiguranti “L’Assunzione”, “Il Sacrificio di Aronne”, “Il Trionfo di Giuditta” e “Il Giudizio di Giacobbe”; inoltre, alcuni arredi e paramenti, il coro del 1640 di Francesco Montella, l’organo di Felice Cimmino risalente al XVIII secolo ed un busto raffigurante Gennaro Filomarino, realizzato da Gaetano Finelli nel 1639. La cripta risale al 1636 e risulta di grandezza uguale alla Chiesa. La sua pianta presenta cinque navate separate da quattro file di pilastri, con un altare maggiore e quattro laterali. Gli affreschi sono di Belisario Corenzio. Il Monastero, prospiciente al tempio, fu realizzato sempre su disegno del Grimaldi, alla fine del XVI secolo. Tolto ai Teatini ed incamerato ai beni dello Stato nel XIX secolo, fu adibito prima ad archivio notarile, poi a Manifattura dei tabacchi ed ora è sede del Liceo Artistico Statale. Presenta un doppio chiostro (19 arcate sul lato maggiore e 7 su quello minore) intorno al quale si sviluppa, su due piani, la fabbrica conventuale. Al primo piano, un ampio e solare ballatoio, con copertura a volta, dà accesso ai diversi ambienti.
Fonte: "comune.napoli.it"
Fonte immagine: "italiainfoto.com – panoramio.com"