Nel 1998 la Certosa è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, nel 2002 inserita dalla Regione Campania nel novero dei Grandi Attrattori Culturali. Tali riconoscimenti hanno determinato un nuovo orientamento verso una politica culturale che l’ha trasformata in un polo di eccellenza, sede di manifestazioni, convegni ed iniziative di rilevanza internazionale. Alla fondazione del sito della Certosa contribuirono i monaci Basiliani, come testimoniano la Chiesa di San Nicola alle Donne e i ruderi dell’antico Monastero di San Nicola al Torone. Nel 1296 Tommaso II Sanseverino, Conte di Marsico e Signore del Vallo di Diano, entrò in possesso della città; in particolare, destò la sua attenzione il sito in cui sorgeva la Grancia di San Lorenzo dell’abate di Montevergine. Nel 1305 ottenne, per permuta con l’abate Guglielmo, tutti i beni della Grancia e li donò ai Certosini di San Brunone. Con l’atto stipulato il 28 gennaio 1306 incominciava a sorgere il primo nucleo della Certosa, che nei secoli assunse le grandiose dimensioni odierne. Della primitiva struttura restano solo pochi elementi, le trasformazioni più rilevanti risalgono alla metà del 1500, dopo il Concilio di Trento: tra queste il chiostro della foresteria e la facciata principale, arricchite nel 1700 da sculture e decorazioni del Vaccaro, nonché la torre degli Armigeri. Secenteschi sono gli interventi di doratura degli stucchi della chiesa, opera del converso Francesco Cataldi. Sempre del 1700 sono gli affreschi e le trasformazioni d’uso di ambienti esistenti.
Fonte: "ambientesa.beniculturali.it"
Fonte immagine: "ambientesa.beniculturali.it"