La tradizione narra che verso l’VIII secolo, una pia vecchietta sordomuta di Meta, Teresita, conducendo al pascolo la sua mucca, fu attratta dal bagliore di una fiamma proveniente da un vicino cespuglio. Meravigliata, ella si avvicinò e vide una statua della Vergine, all'ombra di un lauro, ed ai suoi piedi una gallina d'oro con dodici pulcini, anch'essi d'oro. La miracolata Teresita corse subito a divulgare la notizia. Il Vescovo di Sorrento, quindi, accorse e fece trasportare solennemente la statua nella Cattedrale di Sorrento ma, il giorno dopo, di là scomparse e fu ritrovata nel luogo dell'apparizione; così avvenne per altre due volte. La statua fu allora lasciata sul posto del ritrovamento, dove fu innalzato un tempio maestoso, dal quale la Vergine continua ad elargire grazie e prodigi. S orse così la Basilica della Madonna del Lauro, sul luogo di un tempio dedicato a Minerva. Intitolato inizialmente al Salvatore, l'edificio cambiò denominazione in “Madonna del Lauro” nel 1206, dopo il rinvenimento. Oggi (2017), l’edificio sacro si presenta con una facciata neoclassica sopra una scalinata, accompagnata da un robusto campanile di stile barocco sormontato da una bassa cupola maiolicata; il clero sorrentino si oppose alla sua realizzazione, nel 1558, perché non gradiva che esso fosse così alto. I metesi si appellarono allora al Viceré di Napoli, ottenendo la necessaria licenza di costruzione e, in diverse riprese, prima fino alla cella delle campane, poi aggiungendo la parte ottagonale, infine la cupola, realizzarono il campanile e lo arricchirono di un massiccio orologio, costruito dal macchinista napoletano Valerio Rossi ed installato dall’Architetto Celentano, tra il 1779 e il 1780, sostituendo quello precedente, con quadrante a piastrelle e suoneria per le ore; solo in tempi più recenti è stato sostituito da un nuovo orologio. L'attuale portale in bronzo, artisticamente inciso col bulino, fu realizzato nel 1903 da Agostino Gargiulo, a devozione del Capitano Giuseppe De Martino. L'interno, luminoso ed elegante, a croce latina con tre navate divise da 14 pilastri, è adorno di marmi pregiati, stucchi, ori ed opere d'arte. Dietro l'attuale porta metallica d'ingresso, è conservata una porta lignea della seconda metà del ‘500, con 24 formelle in legno di “teak” intagliato, illustranti i 15 “Misteri del Rosario”, la “Propagazione del Rosario”, quattro fregi e i volti di “Cristo”, “Maria”, “Pietro” e “Paolo”. A destra del presbiterio c'è la cappella della Madonna del Lauro, a tarsie marmoree del ‘700, adorna nei pennacchi della cupoletta di affreschi raffiguranti gli “Evangelisti”, di Giuseppe Bonito (1785); all'altare, l'antica statua della “Madonna”, in legno di tiglio. Ai lati del presbiterio, dove è custodita la statua in lamina d’oro del Cristo, si possono ammirare le statue de “L'Angelo Custode” e di “San Michele” (1640); nell'abside, la statua lignea “Cristo Risorto”, di scuola napoletana del ‘700. All'altare del transetto sinistro, la “Madonna del Rosario”, tavola di scuola napoletana del ‘500. In sagrestìa si possono ammirare: gli affreschi di Costantino Desiderio (1783), simboleggianti il “Trionfo della fede”; un magnifico dipinto di Luca Giordano sulla cacciata dei mercanti dal tempio di Gerusalemme da parte di Gesù; infine, gli armadi lignei intarsiati (1765). Notevoli sono il coro ligneo intarsiato ed il pulpito in marmo, al quale ci si accede attraverso una scala. Su proposta dello storico d'arte Antonio Filangieri di Candida, il Santuario di Meta è stato dichiarato, con Decreto Ministeriale del 29 novembre 1913, Edificio Monumentale.
Fonte: "sorrentoholiday.info"
Fonte immagine: "cittadellolio.it - italiavirtualtour.it"